Carissimi,
il difficile momento che stiamo vivendo ci ricorda una volta in più il valore e l’importanza che il nostro essere Lions e Leo può assumere per gli altri, ma anche per noi stessi. Per gli altri, perché il nostro servire è capace di trovare sempre nuove strade, di rispondere alle sfide del presente e di adattarsi ad una realtà che cambia in modo continuo e spesso imprevisto; per noi stessi, perché questo percorso, se correttamente vissuto, ci offre l’opportunità di crescere, lavorare su noi stessi, formare ancor prima che Leo dei cittadini responsabili e consapevoli. E’ in questa duplice chiave di lettura, a mio avviso, la ricchezza più grande che la spilla che portiamo orgogliosamente appuntata al petto ci può offrire.
Ma in quanto famiglia Leo-Lions abbiamo un’altra sfida da raccogliere e trasformare in opportunità: quella del confronto e della crescita inter-generazionale. Abbiamo a disposizione uno spettro molto ampio di generazioni all’interno della nostra Associazione: ad ognuna di esse corrisponde non soltanto un’età anagrafica, ma un assetto di esperienze, valori, sensibilità e punti di vista sul mondo. Se metteremo a fattor comune questo patrimonio nel segno del We Serve, avremo trovato la chiave per una vera crescita reciproca.
Quello che sta per iniziare sarà per il Multidistretto Leo il venticinquesimo anno di vita. Una ricorrenza che ci deve ricordare prima di tutto di essere gelosi e responsabili custodi della nostra storia e della nostra identità, che dobbiamo accompagnare con fierezza verso i prossimi venticinque anni di vita. Ed i Leo toscani avranno l’onore e l’onere di ospitare nella vostra terra proprio la venticinquesima Conferenza Nazionale dei Leo italiani. Sono sicuro che sarà l’occasione per tutti voi di ritrovarvi, come squadra, a vivere non solo un’esperienza di lavoro, ma anche umana, nell’organizzazione di un appuntamento fondamentale per la vita della nostra Associazione.
Nell’augurio di poter presto tornare a trovarvi di persona, vi saluto inviandovi il mio più caloroso abbraccio.
Nel Leoismo,
Francesco Perrella